Anche la Musica cittadina spera nella ripresa dell’attività

L’incompiuta: così, per restare in campo musicale, si potrebbe (e, temiamo, si potrà) definire la stagione 2020 della Musica cittadina di Pontremoli. Una stagione – ci spiegano il presidente del sodalizio, Elio Poli, e il maestro-direttore, Riccardo Madoni – che era cominciata alla grande, sulle ali dei successi e delle soddisfazioni dello scorso anno. Perché, come è facile immaginare, anche se la visibilità della banda si concentra nei mesi che vanno da giugno (concerto per la Festa della Repubblica) a novembre (festa di S. Cecilia), in realtà una stagione parte ben prima, con le prove che occupano tutti i mesi dell’autunno, inverno e primavera. Per questo, al 5 marzo, giorno in cui sono stati sospesi sia le prove che i corsi della Scuola di Musica, la preparazione era già abbastanza avanti, su di un bel programma caratterizzato da diversi brani nuovi.

“La variazione del repertorio, ci dice Madoni, è sempre stata la mia idea, pur senza perdere di vista il legame con i brani classici e la musica originale per banda. Alla ricerca di nuove prospettive sono stato spinto anche dalla presenza di tanti giovani molto preparati e che spingono verso il nuovo”. D’altra parte, ci spiega, le caratteristiche della banda sono cambiate. In generale, ma anche in particolare per la nostra, che da diversi anni presenta un gruppo di giovani formatisi al conservatorio o ben preparati nella Scuola di Musica nata diverso tempo fa. Precisa che, dal 1992, quando è iniziata la sua direzione, sono entrati in banda 85 giovani. La mancanza delle uscite pubbliche si fa sentire, ci dice Madoni, se si pensa che “in un anno, mediamente, si tengono un’ottantina di prove e attorno ai 30 servizi”. Queste sottolineature danno l’occasione al presidente Poli di ricordare che la mancanza di attività si traduce nel venir meno di quegli introiti che sono alla base del mantenimento del sodalizio. Un peso particolare, a questo proposito, lo avrà il mancato svolgimento di Medievalis, dove la cucina della banda era tra le più gettonate. D’altronde, nel corso degli anni sono state affrontate spese notevoli per l’acquisto di strumenti della sezione percussioni, di impianti di amplificazione e di registrazione, oltre che per l’acquisto degli spartiti e il rinnovo delle divise. Per ora, non sono ancora giunte notizie di contributi che possano essere di aiuto alle formazioni bandistiche in questo difficile momento, tenuto conto dell’alto valore di aggregazione sociale che questo settore rappresenta. Nonostante tutto, Poli e Madoni, a nome di tutta la Musica cittadina, esprimono la chiara intenzione di “non mollare”. Alla fine di maggio, si è tenuto un Consiglio direttivo a distanza per mettere a punto la situazione; da qui è nata la proposta dello svolgimento di un’assemblea, sempre “virtuale”, dove è nata l’idea di trasmettere sulle frequenze di Tele Liguria Sud, in occasione della festa della Repubblica, il concerto del 2 giugno dello scorso anno (tema la Grande guerra). Una iniziativa che ha riscosso un buon successo.

Nel corso dell’assemblea ci sono stati diversi interventi in favore della ripresa, soprattutto da parte dei giovani, con la proposta di sfruttare l’incipiente bella stagione svolgendo prove all’aperto e per sezioni di strumenti, in modo da garantire la sicurezza. Il presidente si dice scettico sulla possibilità di una ripresa a breve delle prove, sulla scorta, anche, delle indicazioni che giungono da parte dell’Associazione Nazionale delle Bande Musicali (ANBIMA). D’altronde, il Consiglio non può agire se non garantendo la massima tutela della salute dei musicanti. “In questo momento, dice, non è possibile prevedere quando la banda potrà riprendere la sua attività. La ragione dice ‘no’, ma il cuore è pronto a cogliere qualsiasi opportunità che renda possibile un’uscita in pubblico”. Certo, precisa il maestro, non si può pensare a concerti di livello ma, riprendendo brani ben conosciuti e marce, si potrebbe mettere insieme un’esibizione dignitosa in poco tempo. Entrambi insistono molto sulla necessità di mantenere un clima di partecipazione che negli ultimi tempi era giunto ad ottimi livelli: in diverse occasioni la banda era arrivata ad avere anche 60 musicanti presenti ai concerti. Nei primi tempi del “blocco” soprattutto i più giovani hanno cercato di mantenere i contatti via social dai quali sono usciti un paio di video-saluti musicali realizzati con piattaforme adatte allo scopo e diffusi in rete. Ora ci sarebbe bisogno di tornare alla normalità perché i rapporti umani non possono essere sostituiti dagli appuntamenti davanti al computer. L’attesa è anche nei confronti della Scuola di Musica. È naturale che, ormai, si guardi con fiducia e speranza alla ripresa settembrina, quando sarà più chiaro come ci si potrà organizzare, magari con lezioni individuali. Se poi – la speranza è l’ultima a morire – si potesse tornare ai “vecchi tempi”, non sarà di certo la Musica cittadina a tirarsi indietro!


fonte Il Corriere Apuano