Quando i Musicanti suonarono tra i primi l’Inno di Mameli
La banda musicale pontremolese vanta oltre un secolo e mezzo di attività ufficiale. Ma la musica in piazza a Pontremoli è carica di tradizioni che si perdono nella notte dei tempi. Già nel 1613 come si legge nel libro “delle bullette” comunali, furono pagati alcuni suonatori per aver prestato servizio durante la processione del 2 luglio.
Una storia antica dunque che si istituzionalizza dopo il 1840 quando a dirigere la banda venne chiamato il maestro Pietro Giovanni Parolini che accolse a suon di marcette militari un meravigliato Vincenzo Gioberti in visita alla città nel 1848. La banda fu anche uno specchio delle posizioni politiche tanto è vero che a partire dal 1874 si creò una scissione, cattolici da una parte e socialisti dall’altra, che durò per moltissimi anni con vicissitudini varie sino alla rinascita di un complesso unificato dopo la liberazione. Attualmente la banda pontremolese è diretta dal maestro Riccardo Madoni e presieduta da Elio Poli e conta una sessantina di musicanti.
Quella pontremolese fu una delle prime bande a suonare le note del futuro inno nazionale italiano, quando nel novembre del 1848, a Goffredo Mameli e Nino Bixio, a Pontremoli con una colonna di volontari garibaldini, accadde di cantare “Fratelli d’Italia” appena finito di musicare da Michele Novaro, ad ascoltare c’erano solo militari, reduci da Curtatone e Montanara, e qualche patriota locale. Tra questi alcuni musicanti della banda cittadina che con i loro strumenti accompagnarono per la prima volta, seguendo lo spartito originale distribuito da Mameli, quello che cento anni più tardi sarebbe diventato l’inno tricolore. Nessuno avrebbe potuto sospettare il futuro di quel canto patriottico di Mameli, intonato pubblicamente sotto il Campanone.
L’episodio è stato tramandato.
Quel gruppo di volontari giunto a Pontremoli in attesa di ordini di Garibaldi che, dopo Custoza, prospettava un intervento nei Ducati, rimase in città qualche settimana, successivamente raggiunse il nizzardo e poi si recò a difendere la Repubblica Romana seguito da un nutrito gruppo di patrioti pontremolesi.
Testimonianze scritte affermano che la banda cittadina aveva suonato in occasione della visita a Pontremoli del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo (17 Luglio 1786), durante l’occupazione francese (2-4 Aprile 1799) e per i festeggiamenti organizzati dopo l’allontanamento della guarnigione parmense (28 Marzo 1848).
Un passato denso di avvenimenti quello della banda pontremolese che ha segnato attraverso le sue vicende anche la storia della città.
Articolo de “La Nazione”