Voci e strumenti uniti in Duomo per il concerto in onore di Santa Cecilia

Giusta la soddisfazione e giusti i ringraziamenti – alle associazioni musicali che si sono esibite e al folto pubblico presente in Duomo – espressi dal conduttore della serata, il “solito” bravo Gianni Beschizza, al termine del concerto di sabato 24 novembre in onore di S. Cecilia, patrona della musica e di quanti a questa forma di arte si dedicano. Fedeli all’appuntamento, i gruppi – “storici” ormai si può dire, almeno in riferimento a questa rassegna – che animano il panorama musicale pontremolese.

In apertura e chiusura di concerto, la Musica Cittadina, diretta dal maestro Riccardo Madoni, ha proposto brani del repertorio classico: da Beethoven (Air pathétique e Allegretto dalla Quinta Sinfonia) a Bach (Tema di Sebastiano) al travolgente Wagner del Corteo di Elsa da Lohengrin, oltre ad un’Ave Maria di Macey, al Cantique de Jean Racine di Fauré e alla colonna sonora del film Schindler’s list di Williams.

Classico anche il repertorio della Corale S. Cecilia, diretta da mons. Silvano Lecchini: Mottetto Allelujatico di Pedemonti, Padre Nostro di Kedroff, Ave Maria di Balladori; l’ultimo brano eseguito è stato il Sanctus dalla Messa Solenne a più voci del musicista pontremolese Pietro Giovanni Parolini (1789-1875).

Novità significative nelle altre due formazioni che hanno completato la serata. L’Ensemble Registri Variabili, diretto da Stefania Gussoni, ha presentato cinque nuove giovani componenti, anch’esse provenienti dalla scuola di musica dell’Associazione Musicale Lunigianese; i brani, inoltre, sono stati accompagnati da una giovane chitarrista al IV anno di conservatorio e da altri allievi della stessa scuola. Popolare l’ispirazione dei canti eseguiti: due Ninna Nanna, Ca’ the Yowes della tradizione scozzese e Child in a manger, irlandese.

Altrettanto cresciuto in numero il Coro Al Sass, diretto da Ivano Poli, grazie ad una collaborazione avviata con il coro Tre Fonti di Berceto, a dimostrazione dei legami esistenti tra i due versanti della Cisa. La formazione, così rinnovata, ha alternato brani classici come l’Alleluja di Purcell e Finlandia di Sibelius con il canto popolare Dall’Oriente e l’originale At Salut Maria, una composizione nata dalla traduzione dell’Ave Maria in dialetto pontremolese, realizzata dallo stesso Poli e musicata da Nicola Orioli.

Protagonisti del concerto anche i maestri organisti Maurelli, sia come storici accompagnatori della Corale S. Cecilia, sia come valenti solisti: Francesco ha eseguito il brano Grand Choeur Dialogué di Gigout, mentre Pier Gino ha proposto una trascrizione per organo del Volo del calabrone di Rimskij-Korsakov.

Applausi spontanei ed insistiti hanno premiato le esibizioni di tutti.