Il concerto nel duomo di Pontremoli per cantori e strumentisti dei complessi cittadini
Il duomo di Pontremoli, splendida cornice al concerto in onore di S. Cecilia, patrona della musica e dei musicisti, nella serata di sabato 24 novembre è stato riempito da tanti musicanti e cantori in veste di protagonisti e da un pubblico pronto a premiare con applausi sinceri e prolungati le esibizioni dei diversi complessi. Distinti i modi di onorare la ricorrenza: con canti a cappella o accompagnati da organo o pianoforte, ma anche per mezzo dei tanti strumenti che danno vita ad un complesso bandistico come la Musica Cittadina di Pontremoli o dell’organo solista suonato dai professori Piergino e Francesco Maurelli. La Musica Cittadina, diretta da Riccardo Madoni, ha aperto e chiuso la serata. Tra i sette eseguiti, ben tre brani in prima esecuzione: il Sesto movimento dalla 3° sinfonia in re maggiore di Gustav Mahler, “Lead me Home” e “Prayer and Jubilation” di James L. Hosay, con altri di Giordani, Bach, Handel e Doss a completare il programma. I “Registri Variabili”, diretti da Stefania Gussoni, hanno aperto con l’”Ave Regina” di O. Dipiazza, poi spazio alle melodie popolari irlandesi di “Be thou my vision”, americane di “Deep river” e inglesi di “Walking in the air”. La Corale “S. Cecilia”, sotto la direzione di Piergino Maurelli e con accompagnamento di Francesco Maurelli, ha proposto il “Padre nostro” di N. Kedroff e il “Cantico delle creature” di S.Francesco, musicato da p. Domenico Stella. Diretto da Raffaele Sordi il brano “Improvviso” di B. De Marzi. Assolo di organo con “Fantasia in Sib maggiore” e “Fanfara in Re maggiore” di J. N. Lemmens rispettivamente per Piergino e Francesco Maurelli. Il Coro “Acqua in bocca”, diretto da Ivano Poli, ha iniziato con una ”Ave Maria” eseguita nel coro della chiesa. Sono seguiti brani di P. Bon, del classico L. W. Beethowen e di J. Lennon e P. McCartney. Nel mezzo, “Filo bianco, barba nera”, composta dai membri del coro stesso G.P. Tordini e I. Poli. Per tutti la presentazione, come sempre, ben documentata di Gianni Beschizza.