Dopo la lunga sospensione delle attività i musicanti sono tornati a provare e programmano un’attività intensa per i prossimi mesi
Un anno di “lavoro burocratico, per essere pronti a ripartire quando si potrà”, in cui “abbiamo cercato di tenere unito il gruppo”. Elio Poli e Riccardo Madoni, rispettivamente presidente e direttore della Musica Cittadina di Pontremoli, riassumono così l’attività dell’associazione durante il periodo di pandemia. “Nonostante la poca continuità e il rischio che i giovani si perdessero,” dice Madoni, “il gruppo ha risposto bene. C’è stata grande partecipazione. È un piacere vedere quello che abbiamo costruito in questi anni”. Il disappunto è tanto, considerando che “eravamo arrivati a un punto mai raggiunto, con circa sessanta musicanti”. Ma la reazione è stata positiva. “Come associazione ci siamo adeguati alle norme del terzo settore”, spiega il presidente Poli, “abbiamo avuto una certificazione di agibilità dei nostri locali da parte della Croce Rossa Italiana tramite il CESVOT (il Centro Servizi Volontariato Toscana) e ci siamo mossi per l’acquisto di nuove attrezzature”. Concerti e servizi sono stati bloccati dalle restrizioni, “abbiamo vissuto un lungo periodo di non attività, interrotta da due brevi presenze musicali, quella del 2 luglio dell’anno scorso e il piccolo concerto del 6 settembre” commenta. “Poi, purtroppo abbiamo suonato per Tonino Giumelli” aggiunge il direttore Madoni, “c’è stata grande partecipazione di affetto verso questa persona che ha dato tanto a tutti. È stato un momento spontaneo e commovente”. Anche le prove sono state sospese, nonostante il grande lavoro fatto per adeguarsi alle normative anti-Covid. Dalla scorsa settimana però, il gruppo è tornato a riunirsi, all’aperto e nel rispetto delle normative, per provare il repertorio in vista della ripresa dei concerti e dopo l’esibizione in piazza della Repubblica in occasione della Festa della Liberazione, il 25 aprile scorso.
La speranza è quella di essere pronti per il 2 giugno, “in cui faremo una presenza musicale con alcune marce militari” spiega il presidente, “ma nulla è ancora definito”. “Vorremmo provare a fare un concerto o due questa estate” dice. “Per la festa della Madonna del Popolo vedremo, dobbiamo pensare giorno per giorno” continua Madoni; nell’attesa di sapere se sarà possibile organizzare veri e propri concerti, “vorremmo fare qualche servizio leggero, qualche matinée musicale, per fare un po’ di festa in paese” spiega il direttore. Insomma, la voglia di tornare è tanta, ma la prudenza non è mai troppa. “Noi dirigenti non ci siamo voluti prendere responsabilità eccessive” dice Poli. E così anche la scuola di musica è stata bloccata in autunno, quando i tamponi positivi sono tornati a crescere vertiginosamente: “avevamo cominciato a fare le iscrizioni” racconta il presidente, “ma siamo stati costretti a sospendere tutto. Abbiamo ripreso a fare alcune lezioni nel mese di marzo, ma non tutti gli insegnanti si sono presi l’impegno”. I segnali sono comunque positivi, traspare fiducia nel futuro e nell’attaccamento all’associazione, da parte di tutti. Inoltre, il periodo di inattività nei servizi, ha dato modo al gruppo di progettare l’anno che verrà: l’1 giugno 2022 la banda compirà 190 anni. I preparativi sono già iniziati e il calendario delle celebrazioni è già molto fitto: “ci stiamo preparando per un raduno di bande locali e stiamo cercando di contattare anche bande esterne al nostro territorio, con cui siamo gemellati” spiega Elio Poli. E non solo: “Marco Bertolini ha già fatto un grandissimo lavoro per preparare un volume celebrativo per l’occasione”, aggiunge. In più, il presidente si è dato da fare per “riordinare documenti molto vecchi compresa una produzione di spartiti scritti a mano, della fine dell’Ottocento, per poi organizzare un’esposizione permanente”. Nonostante la forzata assenza in pubblico, dunque, la Musica Cittadina non ha mai smesso di lavorare dietro le quinte e i musicanti sono pronti a tornare in piazza: “c’è tanta voglia di tornare” dice Madoni. “Non vedo l’ora che finisca tutto, per ripartire alla grande” conclude Poli.
Il Corriere Apuano – Andrea Mori