Il concerto nel duomo per la festa della patrona dei musicisti
Il senso della festa che ogni anno la Musica Cittadina di Pontremoli, chiamando a raccolta i complessi vocali cittadini (con aperture ad altri gruppi lunigianesi), organizza in onore di Santa Cecilia in Duomo è molto bene riassunto nelle parole di mons. Silvano Lecchini.
Lo storico direttore della Corale S. Cecilia, che quest’anno ha celebrato la S. Messa domenicale animata dai brani eseguiti dalla Musica cittadina e dalla Corale, nell’omelia ha espresso la sua emozione di fronte alla capacità della musica di far sì che l’impegno di diverse persone possa trasformarsi in un’unica espressione artistica che per il credente è una forma di preghiera. Quello che domenica mattina ha visto impegnati i due complessi musicali non è stato altro che la logica continuazione del concerto che nella serata di sabato aveva deliziato il numeroso pubblico presente nella concattedrale.
Un appuntamento (che per essere tradizionale non ha perso nel corso degli anni il suo fascino) in onore della santa patrona dei musicisti, nel corso del quale le formazioni presenti hanno potuto eseguire i brani introdotti con la solita competenza da Gianni Beschizza.
L’apertura e la chiusura del concerto sono state affidate alla Musica cittadina diretta da Riccardo Madoni, che al repertorio classico (Corale dalla Cantata 147 di J. S. Bach, Largo di G. F. Handel, Ave Maria di G. Caccini) ha aggiunto brani moderni come l’Ave Maria di A. Piazzolla e una selezione da Jesus Christ Superstar di A. L. Webber. Di particolare impatto due composizioni: il Coro dei Sacerdoti dal Flauto Magico di W. A. Mozart, eseguito assieme al Coro ANA Monte Sillara di Bagnone, e Lost Chord di A. Sullivan con Francesco Maurelli all’organo. Quest’ultimo, assieme al fratello Pier Gino, ha proposto l’esecuzione a 4 mani del Finale della I Sinfonia op. 42 di A. Guilmant.
Ha confermato la sua vocazione alla riscoperta di canti popolari l’Ensemble Registri Variabili, diretto da Stefania Gussoni: dall’inglese Be thou my vision all’ucraino Carol of the bells e all’irlandese The Parting Glass, dopo aver eseguito in apertura Evening song di J. Ireland. Il gusto classico ha caratterizzato l’esibizione della Corale S. Cecilia, alla cui direzione si sono alternati Pier Gino Maurelli e mons. Silvano Lecchini. Dopo l’Inno alla Notte L. W. Beethoven, il complesso vocale ha proposto I cieli immensi di B. Marcello e il Cantico delle Creature di S. Francesco d’Assisi musicato da p. D. Stella.
Si sono fusi anche quest’anno in un’unica formazione i cori Al Sass e Santa Pazienza, diretti da Ivano Poli e Michele Boggio. Molto vario il repertorio: dal brillante Insalata italiana di R. Genée allo sperimentale Adiemus di K. Jenkins, al’ispirato Northern Lights di O. Gjeilo, allo spirituale, ma con ritmi moderni, Salve Regina dal film Sister Act.
Un bel concerto nel quale ogni formazione ha potuto esprimere la propria sensibilità musicale, offrendo al pubblico, che ha espresso il suo apprezzamento con applausi scroscianti, la possibilità di avvicinarsi a generi molto diversi tra loro, ma tutti egualmente in grado di trasmettere emozioni forti.