Intervista al confermato presidente del sodalizio musicale, Elio Poli, che racconta il passato ed anche il futuro della Banda.
Qualche tempo fa avevamo detto che l’impegno della Musica Cittadina Pontremoli simboleggia una sorta di “colonna sonora” della città. E se questo è vero (e noi ne siamo profondamente convinti), allora il suo presidente ne rappresenta a tutti gli effetti uno dei principali registi musicali. Un regista–attore visto che Elio Poli, da 15 anni presidente e recentemente confermato per altri tre, è anche un importante componente dell’organico della “banda”, come tutti i pontremolesi chiamano familiarmente il complesso musicale.
Poli ci accoglie nella sede della Musica Cittadina, nei locali dell’ospedale vecchio, e dopo averci fatto da cicerone negli ampi locali che accolgono musicisti e studenti, prova a tracciare un bilancio di questi 15 anni di presidenza. “Sono stati 15 anni di attività molto intensa. Personalmente credo che abbiamo ottenuto risultati davvero importanti, sia a livello musicale che dal punto di vista pratico. A partire dagli investimenti che abbiamo messo in campo per le attrezzature musicali, che ci hanno permesso di rinnovare il parco strumento dei bandisti ma, restando più sull’aspetto “prosaico”, anche per il rinnovo delle uniformi”. Per quanto riguarda le sette note, Poli evidenzia il grande impegno nelle attività di scambio culturale che hanno portato la formazione nel 2017 a partecipare ad un prestigioso concerto a Palazzo Vecchio a Firenze nell’ambito del Maggio Musicale e l’anno scorso ad esibirsi a Parma nell’appuntamento delle “Verdi Band”. Riconoscimenti prestigiosi che dimostrano il valore musicale dei bandisti pontremolesi: “dilettanti” solo perché le loro esibizioni sono totalmente gratuite, mentre come qualità musicale spesso non hanno niente da invidiare complessi professionisti. “E in questo bisogna ringraziare il maestro Riccardo Madoni – sottolinea Poli- che con la sua curiosità, la sua ricerca musicale, ha fatto compiere alla Musica Cittadina notevoli passi in avanti sia come qualità esecutiva che come varietà di repertorio”.
Uno degli altri aspetti che hanno caratterizzato il recente passato della banda è l’avere ottenuto una sua sede autonoma: “È stata forse una delle conquiste più importanti di questi anni. Grazie all’amministrazione Gussoni la banda ha trovato la sua sede ed ora, con una convenzione firmata con l’attuale amministrazione, ha la sua ‘casa’ per i prossimi trent’anni”. Una “casa” che non è solo la sede per le prove per i musicisti della banda, ma è anche il luogo dove si tengono i corsi musicali: “Undici per l’esattezza, seguiti direttamente dalla Musica Cittadina, che coprono vari strumenti e che rappresentano un po’ la fucina da cui emergono i nuovi bandisti”. Non a caso sono entrati ufficialmente proprio pochi giorni fa cinque nuove leve: tre trombe (Pietro Montano, Geminiano Bertocchi e Leo Bottoni) e due clarinetti (Stefano Pinotti e Eva Panichi). Un aspetto che fa spostare immediatamente il discorso sull’apporto dei giovani nell’attuale composizione della Banda “che è molto importante. Infatti dei 68 elementi che compongono la Musica Cittadina oltre la metà hanno meno di 30 anni. Sì, è vero, ci sono spesso problematiche legate al lavoro o allo studio, ma sapere che c’è un’ossatura giovanile così importante garantisce il futuro del complesso”.
E a proposito di futuro: cosa bolle nel pentolone musicale della Banda? “Delle vere e proprie rivoluzioni. Stiamo lavorando ad un programma nuovo ed innovativo di cui non voglio svelare niente perché deve essere una sorpresa per tutta la città”. Tra le novità – che invece si possono rivelare – il primo appuntamento musicale è fissato per il 1° di giugno, a ridosso della festa della Repubblica: un programma legato alla Prima Guerra Mondiale con voce recitante e coro oltre alla Banda: “Avremmo voluto proporlo il 4 Novembre scorso ma le difficoltà di agibilità alla Rosa ci hanno fatto desistere”. È poi prevista la realizzazione, durante il periodo estivo, di un Master musicale di tre giorni che coinvolgerà i giovani strumentisti delle Bande e dei conservatori delle provincie della Spezia e Massa Carrara. Infine, il gemellaggio con una Banda friulana e con la Banda di Cascina, anche se ancora devono essere ufficializzate le date.
Dimostrazione della buona salute della Musica Cittadina che vuole continuare a rappresentare la “colonna sonora” di Pontremoli.
(Riccardo Sordi)