È stato rinnovato in Duomo l’annuale omaggio a S. Cecilia Una festa di suoni e di canti in onore della santa patrona della musica

Sabato e domenica scorsi, insieme agli organisti Piergino e Francesco Maurelli, agli amici della Corale, dei Registri Variabili, dei “Gospel Friends” e del Coro “Al Sass”, abbiamo fatto festa per Santa Cecilia. Per noi, per chi si ferma ad ascoltarci e ad applaudire, ma anche per chi passa e va. Perché la musica, come la gioia, non è proprietà privata. È di tutti e per tutti.
Noi siamo la Banda. O la Musica, come ci chiamano con affetto in paese. Suoniamo, studiamo, marciamo, litighiamo, ci perdiamo, ci ritroviamo da più di 180 anni. Salutiamo quelli che per lavoro vanno via, quelli che appendono il clarino al chiodo e quelli che ora fanno il tifo per noi dal cielo. Però, siamo ancora qui, passando con disinvoltura dal “Tannhauser” di Wagner, allo splendido corale “St.Florian”, dal “Dies Irae” di Mozart fino alla marcia “Pontremoli”, dalla splendida cornice del Duomo di Pontremoli al palco del 2 Luglio, dalle feste di campagna, fino agli auguri di Natale agli ospiti del ricovero. Felici di fare ciò che facciamo, rendiamo orgoglioso un paese un po’ intristito, con la speranza di poterlo fare ancora per molto tempo.
Subito dietro la bandiera, c’è Riccardo, che ci guida con orgoglio da più di 20 anni. Stefania e Roberto sono i pilastri, tra cui emergono Chiara, Annalisa e Davide. Dietro di loro, una nuvola di clarini, da Debora a Ilaria, da Letizia ad Aurora, con Francesco, Marco e Lorenzo, beati tra le donne. Poi ecco Luigi, Silverio, Marco, Sonia e sua maestà Tonino, che marcia, suona e bisticcia con la Mariuccia contemporaneamente. Sara e Tatiana hanno lasciato momentaneamente sole Beatrice, Erika e Mariasofia, che al flauto sono brave, ma timidine: meno male che, a fianco a loro, Ciccio fa volare il suo quartino. Andrea, Giacomo, Luca e Pino, con la tromba, a suonare forte ci provano anche, ma con Roberto non c’è niente da fare! E si sta pure forgiando due promettenti discepoli, Niccolò e Andrea.
Michelangelo, Cristina, Alessandro e Emanuele sono la prova che per essere “maestri del ritmo” serve parecchio studio, mentre Samuele e Marcello li sono comunque, “honoris causa”.
La Bazzi sfisa col soprano, Daniele col contralto, Pierpaolo con gli stinchi e Mashi coi bianchioro, mentre la Sara si vergogna, nonostante il supporto della Silvia. Col tenore ci danno dentro Manuele, Massimo e Luca, al fianco di Graziano, sempre preciso e puntuale, mentre Gabalo.. è Gabalo!
Di tromboni ne abbiamo tre, Michele, Mario e Giorgio: per fortuna tutti insieme si vedono poco, sennò sai che testa la Federica, che col corno gli sta accanto, con Mirco, che è una garanzia, e Mauro, che fa salire la pressione al Maestro. Marco si è appena sposato, ma non ha lasciato il primo amore: la tuba.
Vincenzo ci tutela tutti legalmente, mentre Marco, dopo tanto girovagare è tornato tra i bassi, dove c’è Elio, che col baritono ormai tocca in terra, e Giancarlo, che le sue meraviglie non le fa con la tuba, ma coi testaroli in cucina.
E non è finita qui. Ci sono anche Enzo, Bubi, Beppone, il maestro Bertolini, Andrea, che li ha appena raggiunti e a cui abbiamo dedicato ogni nota e ogni sorriso degli ultimi giorni, e i tanti altri che non sono più con noi, ma ci applaudono sempre dalla loro speciale platea.
E allora, Riccardo, “taca Banda!”, continuiamo a camminare, per suonare le nostre note, per il piacere di stare insieme, per portare colore dove altrimenti vincerebbe il grigiore, e soprattutto, per dare a tutti voi, con la nostra musica, una casa per sentirvi, veramente, a casa.