Intervista al maestro della Musica Cittadina di Pontremoli di Marco Angella

La Musica Cittadina Pontremoli continua a riempire le piazze con esecuzioni di alto livello. Per conoscere il segreto di tanto successo abbiamo intervistato il direttore, Riccardo Madoni, che ha preso le redini del sodalizio pontremolese nel 1992 succedendo a Nicola Orioli in un un anno intenso di emozioni per la banda, caratterizzato da riconoscimenti di prestigio. Riccardo Madoni, già stimato trombettista e colonna portante del solido gruppo, è riuscito a far sì che il passaggio del testimone fosse indolore.

La prima direzione ufficiale in trasferta, a Montecrestese di Domodossola.
Madoni, puoi tracciare un bilancio della tua attività di maestro di banda?

Il bilancio di questi undici anni di direzione della Musica Cittadina di Pontremoli non può che essere positivo. Credo che la Banda abbia mantenuto un costante processo di crescita iniziato sulla traccia segnata dal mio predecessore Maestro Nicola Orioli. Fin dall’inizio ho sempre cercato di impostare il lavoro in modo professionale puntando prevalentemente sull’intonazione degli strumenti, sul rispetto delle dinamiche e sull’equilibrio delle voci.

In questi anni che tipo di brani hai privilegiato?
Ho cercato di affrontare un repertorio bandistico d’avanguardia senza mai dimenticare la tradizione. In questi 11 anni più di 120 nuovi brani musicali sono stati inseriti in repertorio, non facendo mai mancare la nostra pronta disponibilità a nuove esperienze artistiche; a tal proposito mi vengono in mente collaborazioni con vari cori, con cantanti lirici, con solisti affermati, con pianisti, con compagnie teatrali.

Sfogliando l’album dei ricordi quali sono i momenti in cui hai provato le maggiori soddisfazioni nel ruolo di maestro della banda?
I ricordi sono tanti perché tante sono state le esibizioni in tutti questi anni. Non posso non pensare alla “paura” provata al primo concerto diretto, alla tensione vissuta prima di concorsi bandistici impegnativi come quelli di Brno nella Repubblica Ceca e di Cascina. All’emozione che si prova ad ogni concerto del 2 luglio, momento tradizionalmente importante per il nostro sodalizio in quanto viene presentato al pubblico (sempre più numeroso e competente) il programma provato e studiato per mesi con fatica; alla soddisfazione che si prova nell’essere apprezzati e a volte addirittura “invidiati” nelle uscite che si fanno in Italia e all’estero.

Nell’ultimo concerto dedicato alla Madonna del Popolo sul palco c’erano 51 musicanti tra cui molti giovani. Qual è il segreto della banda pontremolese?
Credo che il momento favorevole che la Musica Cittadina di Pontremoli sta vivendo sia determinato da un insieme di vari fattori. Da una parte stimoli artistici sempre nuovi che alimentano la voglia di far musica ad un certo livello, dall’altra un attento e programmato supporto organizzativo a carico di un appassionato Consiglio Direttivo presieduto da Mauro Fugacci, vera anima della Banda, ed una strettissima collaborazione con l’Associazione Musicale Lunigianese, presieduta con competenza dalla professoressa Stefania Gussoni, che fornisce regolarmente linfa vitale in termini di nuovi preparati musicanti. Se a tutto questo aggiungiamo un ambiente accogliente ed un clima sereno dove le diverse generazioni convivono nel rispetto reciproco, si può facilmente capire il motivo di questo, spero lungo, momento felice della Banda.

C’è un brano di quelli che eseguite al quale ti senti particolarmente legato?
Non c’è un brano musicale al quale sono particolarmente legato, lo sono in qualche modo a tutti, soprattutto a quelli che hanno richiesto mesi di prove e che all’inizio sembravano quasi irrealizzabili. A tal proposito mi viene in mente un brano eseguito nell’ultimo concerto, “Libertango” di Astor Piazzolla, una composizione decisamente ricca di difficoltà tecniche, ritmiche e di interpretazione ma che alla fine ha dato a tutti noi grande soddisfazione.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Fondamentalmente continuare nello studio e nella cura del “suono” della Banda, cercando di promuovere, attraverso un corretto approccio professionale, la ricerca e la diffusione di un repertorio d’avanguardia originale per insieme di fiati.